Il buon design è sempre stato in grado di permeare in modo spesso silenzioso ma efficace gli aspetti della socialità umana, connotando i luoghi della vita pubblica e privata attraverso prodotti capaci di ascoltare le esigenze delle persone, rispondendovi in maniera puntuale e talvolta anticipando necessità ancora non esplicite. Non potendo negare la funzione sociale dell’arredo nella società odierna, Vitra vi dedica una mostra intenta a raccontare sotto un nuovo punto di vista il rapporto sotteso tra gli oggetti e la definizione di categorie umane in costante divenire che tali oggetti contribuiscono a plasmare. Attingendo dai vastissimi archivi Vitra, il designer austro-parigino Robert Stadler, già familiare con questo tipo di format, espone una panoramica di 200 prodotti attuali accanto a icone, prototipi, edizioni speciali, flop e visioni future, osserva gli oggetti fuori dal contesto delle categorie di mobili convenzionali, considerandoli piuttosto come caratteri e assegnandoli a gruppi che riflettono modelli comportamentali stereotipati e profili di personalità della società di oggi.
Infine, proprio sulla scia di arredi che rispecchiano diverse forme di socialità, Vitra ha chiamato numerosi designer, tra cui Konstantin Grcic, Barber Osgerby, Ronan ed Erwan Bouroullec e Commonplace Studio, a sviluppare idee per uno spazio abitativo collettivo dal titolo «The Communal Sofa», poiché anche il divano può essere considerato un oggetto d’arredo multi uso, che vive nelle nostre case, uffici, spazi pubblici esterni e interni con funzioni differenti, a volte molto diverse tra loro.
Scritto da Luca Toscano Otto