Quando andate alle mostre di interaction design, quando vi danno in mano una stampante (2D o 3D) per produrre la vostra opera d’arte, quando vi sentite moderni artigiani e pensate alle sorti progressive ricordatevi sempre che l’aveva già fatto Munari 50 anni fa.
Questa mostra a cura di Alberto Salvadori mette insieme un gruppo di opere bomba, dalle Xerografie originali, scaturite dalla fotocopiatrice Rank Xerox alla fine degli anni Sessanta, che affrontavano l’ossimoro della serialità e della unicità dell’opera d’arte, a Polariscop, Concavo-convesso, Tetracono, appartenenti al periodo dell’arte programmata, delle riflessioni intorno alla percezione e alla ricezione dell’arte, presentate alla galleria Howard Wise di New York nel 1966.
Scritto da Lucia Tozzi