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ven 30.11 2018

Jerusalem In My Heart + Ron Morelli

Dove

District 272
Via Padova 272, 20132 Milano

Quando

venerdì 30 novembre 2018
H 22:30 - 05:30

Quanto

€ 15/13

Organizzatore

Threes + Buka

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  • 2amoutu I7tirakan

    Jerusalem In My Heart

  • Self

    Jerusalem In My Heart

  • Golden Oldies

    Ron Morelli

  • Hole In The Head

    Ron Morelli

Courtesy of Spotify™

Basta pronunciare il nome “Jerusalem In My Heart” per essere trasportati in una dimensione di mezzo tra la poesia e la materialità, tra il sacro e il profano, tra la politica e il cuore, tra il ricordo e il presente, senza essere mai stati a Gerusalemme. Pronunciando quelle parole, riuscite a sentire il suono del tempo? A vedere il colore della roccia al sole e l’ombra delle cupole che sono state teatro di glorie e drammaticità, guerre, paci e di nuovo guerre? Cicliche costruzioni, decostruzioni, distruzioni, ricostruzioni. Situazioni che hanno portato lontano dal medio oriente le facce di tanti popoli, ma non il loro cuore, proprio come Radwan Ghazi Moumneh, che è riuscito a dare un suono a tutto questo.

Originario del Libano, canadese di adozione nella città di Montréal, ingegnere del suono per gruppi come Ought, Matana Roberts, Eric Cheanux, collaborazioni superlative con i Suuns – con i quali ha lavorato nell’omonimo disco intitolato “Suuns and Jerusalem In My Heart” -, suonatore di buzuk e altri strumenti della tradizione araba, appassionato di sintesi modulare e field recording, collezionista di musicassette di musica pop araba – ricordiamo che la cassetta a oggi è ancora uno dei formati più diffusi in quei paesi. Tutta una serie di indizi ed elementi che ritroviamo agglomerati nei lavori dei JIMH, le cui esibizioni sono accompagnate dal vivo dai visual curati dell’artista multimediale Charles-Andrè Coderre, video rigorosamente in pellicola 16mm lavorati con effetti analogici.

Il loro terzo disco “Daqa’iq Tudaiq”, licenziato dalla fida Constellation, sposta ancora un po’ più in là il discorso della reinterpretazione della musica tradizionale mediorientale e della sua contaminazione con la sperimentazione occidentale, l’elettronica e la ricerca in territori da contorni sfocati, tra folk trascendentale, minimalismo, psichedelia e drone music.

Se JIMH rappresenta il suono avanguardistico del medioriente, Ron Morelli incarna il freddo electro di Brooklyn e di tutto quel mondo – di cui è capostipite – a cavallo tra il DIY delle band dei sottoscala e la techno nei club. L.I.E.S (Long Island Electrical System) è la sua label, che in questi ultimi anni si è imposta nello scenario della musica elettronica come un forte riferimento identitario fatto di suoni sporchi, off beat, pad soffocati, casse dritte lo-fi con richiami strutturali che spaziano tra electro, ebm e house. In altre parole, lo spirito introspettivo e spettrale del post punk che in questi casi diventa post club. Il suo ultimo disco “Disappearer”, uscito su Hospital, è emblematico di tali sonorità, sentire per verificare. Non ultimi i rispettivi resident delle rispettive realtà artefici di questa combo esaltante: in rappresentanza di Threes c’è Paquita Gordon, mentre per Buka, Joseph Tagliabue. Serata calda.

Scritto da Jacopo Panfili