Theo ha un bel po’ di amici ed estimatori in Italia, e non è certo una sorpresa che il Supermarket lo abbia chiamato a suonare per l’ennesima volta. Come sempre, da un lato è una gioia leggere della data confermata, ma dall’altro mi sale un po’ d’ansia. Sono passati quasi cinque anni dal suo ultimo album, “American Intelligence“, che all’epoca fungeva quasi da complemento al suo live. Da allora solo qualche EP culminato con “Preacher’s comin”, il migliore della sua produzione recente.
Alla straordinaria età (per un dj) di 46 anni, Theo è in stato di grazia. Quei clap, la bassline, il groove giusto – per un accenno di footwork in un club o come accompagnamento nelle cuffie a una passeggiata urbana – è un gran peccato che non finiscano su un nuovo album e che Theo dedichi così tanto tempo al djing, latitando in studio. Ai promoter mi verrebbe da dire di lasciarlo stare per un qualche tempo, ma farei un torto al clubber che è in me. Un bel dilemma.
Scritto da Raffaele Paria