L’ancestrale vocalità mongola incontra il rigore sonoro di Alva Noto: il Teatrino di Palazzo Grassi ospita una performance a cura di Gantuya Badamgarav e Carsten Nicolai che è parte del programma ufficiale del Padiglione della Mongolia in occasione della Biennale. I popoli che da sempre si muovono tra Cina e Russia sono depositari di una particolare tecnica vocale, il canto armonico, che è parte integrante di una tradizione orale riconosciuta come patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco. Alva Noto per questa performance intearattiva sarà affiancato dalle voci di Ashit Nergui, Damdin Khadkhuu, Davaasuren Damjin, Undarmaa Altangerel e Justin A Kennedy.
Scritto da Redazione Venezia