Non è importante sapere cosa e come succede, l’importante è il risultato finale, facile e comprensibile a tutti. Una condizione esistenziale oscura della modernità definita Black Box (scatola nera) che diventa il punto di partenza della nuova edizione di roBOt, il festival dedicato alla nuova musica elettronica di Shape che cerca di sfuggire alle classificazioni algoritmiche, proponendo una line up di ampio respiro internazionale dove i generi si incontrano e scontrano fuori dall’autoplay.
Si parte con una preview il 12 ottobre a Palazzo Re Enzo, poi il ritorno del negli spazi della Sala Maggiore dell‘Ex GAM il 25 e 26 ottobre e il festone finale del 26 notte in uno dei capannoni di DumBO, l’ex scalo ferroviario Ravone rigenerato da Eventeria e Open Group.
Tra gli ultimi grandi nomi annunciati: il mitico Andrew Weatherall e i pionieri della scena acid house 808 State, il bristoliano Batu con la sua UK dance “bassy”, il rave per la fine del mondo del trio The Comet Is Coming, il producer romano Donato Dozzy, un Alessandro Cortini fresco di nuovo disco, la dj brasiliana Badsista e, da Melbourne, Francis Inferno Orchestra.
Spiccano anche il produttore spagnolo John Talabot, già ospite dell’ottava edizione, e i paesaggi sonori illuminati di Leon Vynehall.
Oltre a tutto questo, come se non bastasse, il live di Tolouse Low Trax, fondatore e resident del Salon Des Amateurs, le sonorità poco ortodosse dei israeliani Red Axes e dall’Olanda migliore Interstellar Funk. Non poteva ovviamente mancare la galassia NTS Radio con due dei suoi resident migliori: Moxie e Afrodeutsche.
Avete mai visto una scatola nera capace di brillare?
Scritto da Salvatore Papa