Cosa sappiamo della scena elettronica contemporanea russa? Poco o niente, ma è tutta colpa nostra e di un eurocentrismo ormai anacronistico. La verità è che dalle lande remote della Siberia a San Pietroburgo, c’è un intero universo di sperimentatori e alchimisti sonori, artisti visivi, performer completamente sconosciuti a queste latitudini. Per fortuna c’è la Fondazione V-A-C, ormai prossima alla apertura della monumentale casa madre a Mosca, con la nuova edizione del programma annuale “DK Zattere”, abbreviazione del termine Soviet per “casa della cultura”. Un programma caleidoscopio, promosso per il secondo anno nella accogliente sede delle Zattere all’insegna della commistione e delle trasversalità, intersecando teatro, danza, suono, luce, materia per regalarci uno scorcio unico sulla densità, la maturità e la consapevolezza delle pratiche artistiche in madre patria.
Il progetto è veramente ricco di stimoli ed attraversamenti importanti, anche a livello musicale. Dopo il live del 26 gennaio di Hmot, pseudonimo di Stanislav Sharifullin (pioniere siberiano e fondatore della mini-label Klammklang) e della Moscow Contemporary Music Ensemble, storica formazione nata nel 1990, sabato 22 e domenica 23 si entra nel vivo degli appuntamenti sonori con il rush finale del programma: la prima è una giornata elettro mistica che inizia con l’inglese Ahrkh, già resident di NTS, co-fondatore dei londinesi Gnot e producer dallo spirito yoga (pratica 3 ore di meditazione al giorno). Presenta alle 19 il suo live anticipato nel pomeriggio da un bagno sonoro e meditativo, una sessione di ascolto basata sullo spettro più ambient della sua produzione. In chiusura il dj set dell’attrice e cantante Dasha Mamba.
Il giorno successivo, domenica, si continua con un secondo shot di musica ad alto grado di spiritualità, con i field-recordings e le pulsazioni magmatiche del producer moscovita Rites of Passage, al secolo Kirill Stepanov, co fondatore di Morpehus Radio, alle 17, seguito alle 19 da “Rite Now”, restituzione pubblica del workshop “Rite Now” della coreografa russa Dina Khusein e della musicista italiana Mariele Baraziol, nel quale vengono incrociati canti rituali e fisicità corporea. Tutto ad ingresso gratuito. Grazie.
Scritto da Joe Versalis