Busy P in queste settimane sta celebrando 20 anni di carriera con una residency allo XOYO di Londra, club ruspante di medie dimensioni in Shoreditch. Lo scorso sabato ha invitato Justice ed Erol Alkan a dividersi in parti uguali lo show. Altre serate della serie prevedono Boys Noize, Tiga, Riton, Sebastian, e altri. A leggere i nomi in programma mi è salita una certa nostalgia. Justice non riempiva gli stadi? Boys Noize non era l’headliner di festival estivi? Tiga, quello con i video in heavy rotation su MTV? Erol non apriva per i Chemical Brothers davanti a 20 mila persone? Okay, avete capito l’antifona. Parliamo quindi di giorni nostri: Erol Alkan, tra tutte le “vecchie glorie” è quello più in forma. Il solito asso al mixer, una cultura musicale smisurata, l’attività incessante di label manager, le produzioni per Daniel Avery, Connan Mockasin, Ghost Culture, il desiderio e la necessità di crescere, sempre. Che spinga techno, electro, house, o che esplori territori più acidi e bass come nel suo FabricLive 77, Erol ha sempre il dancefloor in pugno. Forse la ricetta contro il tempo (e la moda) che passa è divertirsi, e divertire, ogni giorno.