Dopo le personali La forma dell’acqua, 2010, A cosa aspira l’acqua, 2017, e la recente mostra istituzionale Just Measuring Unconsciousness presentata negli spazi della Galleria Nazionale di Roma, 2020, “enspira”, breathe out, si articola in una esposizione dove l’atmosfera creata dalle opere è quella di un’aerea, misteriosa leggerezza, come se un soffio – un soffio vitale – le avesse ideate coinvolgendo lo spettatore in un’esperienza poetica, anche grazie al riverbero di materiali quali il vetro, la cera, la carta di riso. L’espirazione è il momento del rilascio, dell’abbandono, dell’uscita dal sé; tutto parla di trasparenza, vuoto, sospensione e bellezza.
Attraverso una riflessione ancora più profonda ed esplicita che indaga le tematiche principali della sua ricerca, Botta affronta l’idea del vuoto, il senso di precarietà, la percezione di equilibrio stabile e instabile offrendo al visitatore un percorso che si “apre”, come ad essere un passaggio che deve essere compiuto.
Allo Studio G7 l’artista presenta due importanti installazioni inedite, realizzate appositamente per lo spazio, cui faranno eco opere di piccolo e medio formato disseminate nella galleria.
Scritto da L.R.