Una biografia onirica e poetica di Pier Paolo Pasolini attraverso le sue sceneggiature.
I punti principali dello spettacolo diretto dal regista ferrarese Fabio Condemi ruotano intorno all’importanza dello sguardo e alla descrizione di quello che viene osservato, per rivelare anche ciò che non si vede: l’invisibile, per allargare l’esperienza estetica dello spettatore.
Un filo rosso scorre tra i testi pasoliniani scelti e riafferma l’importanza di vedere e riattivare lo sguardo, in un periodo in cui la capacità di guardare le cose si è atrofizzata.
Georges Didi-Huberman nel suo saggio Come le lucciole scrive: «Tutta l’opera letteraria, cinematografica e persino politica di Pasolini sembra attraversata da momenti di eccezione in cui gli esseri umani diventano lucciole – esseri luminescenti, danzanti, erratici, inafferrabili e, come tali resistenti – sotto il nostro sguardo meravigliato».
Ed è proprio ricostruendo e ripercorrendo i temi cari al noto autore bolognese che si potrà accedere alla sua officina creativa e poetica.
Scritto da LR