Quattro serate, 11 titoli e un incontro di approfondimento, è questa la portata, come sempre importante, dell’appendice veneziana del festival fiorentino dedicato al rapporto tra cinema e arte contemporanea, diretto da Silvia Lucchesi. Ad ospitare le proiezioni, in lingua originale, è anche questa volta il Teatrino di Palazzo Grassi che da giovedì 3 a domenica 6 marzo torna così ospitare un appuntamento speciale un vero e proprio classico della programmazione primaverile. Diversi sono gli argomenti trattati dai film in cartellone, grande attenzione è riservata agli effetti contemporanei dei processi di decolonizzazione, alle comunità più marginali delle grandi città europee come Marsiglia e ai processi identitari. In questa edizione interverranno anche alcuni ospiti d’eccezione: Renzo Martens (giovedì 3 e venerdì 4 marzo), M+M (giovedì 3 marzo), Iván Argote (venerdì 4 marzo).
PROGRAMMA
Giovedì 3 marzo si apre il ciclo di proiezioni con 4 titoli, tra il Congo, Marsiglia, l’India e il mondo minuscolo di una mantide religiosa. Si parte con “White Cube” di Renzo Martens (Paesi Bassi, Belgio, 2020, 79′) che esplora le relazioni tra colonialismo e mondo dell’arte osservando le condizioni dei lavoratori nelle piantagioni di palme da olio in Congo e seguendo l’attività di una cooperativa congolese che rivende negli USA i propri manufatti in cioccolato per riacquistare le terre sottrattegli.
A seguire, il film dell’artista Sara Sadik, “Khtobtogone” (Francia, 2021, 16’09”) che utilizza l’animazione 3D e si ispira all’estetica post-internet rievocando la grafica del celebre video—gioco GTA per raccontare la vicenda di Zine, operaio proveniente dalla diaspora maghrebina che cambia tutto se stesso per conquistare la ragazza che gli piace. Un’immersione nella cultura urbana giovanile di Marsiglia con una colonna sonora firmata dal rapper DJ 13NRV.
“Mad Mieter” di M+M (Germania, 2019, 6’9″) è il titolo successivo e ricorre anch’esso all’animazione 3D per muovere la sua protagonista, una mantide religiosa, su una scena che ricorda “Repulsion” di Roman Polanski.
La giornata si conclude con “At Home But Not At Home” di Suneil Sanzgiri (Stati Uniti, India, 2019, 11′) che combina riprese aeree realizzate da un drone, con immagini tratte da film, video e una lunga intervista Skype che l’artista realizza con suo padre a proposito dell’India, suo Paese di origine che Sanzgiri non ha mai avuto modo di visitare. Tra autobiografia e storie di decolonizzazione, l’opera è incentrata sulla definizione dell’identità personale.
Venerdì 4 marzo riprendono le proiezioni con 3 titoli, anch’essi in grado di raccontare viaggi in mondi e comunità distanti, così come suggerire nuovi scenari possibili.
Il primo film riporta il pubblico nella Repubblica Democratica del Congo con la direzione di Renzo Martens. Si tratta di “Enjoy Poverty” (Paesi Bassi, 2009, 90′) che racconta come la povertà sia diventata molto più redditizia dei mercati tradizionali nei Paesi colonizzati.
Sarà poi il momento di “Au Revoir Joseph Gallieni” (Francia, 2021, 13’30”) di Iván Argote che ricostruisce attraverso la tecnologia 3D la fittizia rimozione del monumento al generale francese Joseph Gallieni, colonizzatore del Madagascar, da una piazza di Parigi, riaccendendo l’attenzione sul rapporto con i protagonisti controversi della storia collettiva.
L’ultimo film del programma giornaliero è “One Hundred Steps” di Barbara Wagner & Benjamin de Burca (Germania, Francia, 2021, 30′) e ritorna invece a Marsiglia, dove un gruppo di visitatori di due case museo improvvisano delle danze delle tradizioni nord irlandese e africana.
Sabato 5 marzo la rassegna prosegue con altri 3 titoli dedicati a personaggi, opere e luoghi iconici. Il primo soggetto è l’artista Bill Traylor nell’ambito del film “Bill Traylor: Chasing Ghosts” di Jeremy Wolf (Stati Uniti, 2018/2021, 76′). Collezionato ed esposto da importanti istituzioni museali, l’opera ripercorre la vita del pittore Traylor – autore di molti ritratti della comunità afroamericana di inizi Novecento – dalla schiavitù in Alabama sino all’inaspettato successo tra le strade di Montgomery.
Successivamente, lo schermo del Teatrino presenta “In the Air Tonight” di Andrew Norman Wilson (Stati Uniti, 2020, 11′) che celebra invece l’intramontabile brano di Phil Collins con delle atmosfere alla Miami Vice e un complesso montaggio, per far vivere il testo della hit anni Ottanta.
A seguire, “Gallant Indies” di Philippe Beziat (Francia, 2020, 108′) dedicato all’Opera di Parigi, in occasione dei 350 anni dalla sua fondazione, documenta la realizzazione de “Les Indes Galantes” di Jean-Philippe Rameau, portata in scena dall’artista Clément Cogitore nel 2019 su invito dell’istituzione parigina.
Domenica 6 marzo, si chiude la programmazione con l’ultimo capolavoro di Matthew Barney, “Redoubt” (Stati Uniti, 2019, 134’3″), ispirato liberamente al mito di Diana e Atteone. Il film unisce miti classici con una riflessione più profonda sul rapporto tra uomo e natura, i protagonisti non utilizzano dialoghi ma danze e gesti per comunicare tra loro. Ancora una volta, Barney mette in discussione i canoni stessi di narrazione cinematografica.
Proiezioni in lingua originale, con sottotitoli in italiano.
Ingresso libero fino a esaurimento posti. Le porte del Teatrino aprono 20 minuti prima dell’inizio dell’evento con accesso prioritario per i Membres 30 minuti prima dell’inizio. Si prega di verificare le modalità di accesso al Teatrino qui. A questo link è disponibile il volantino con programma completo e sinossi.
Scritto da Redazione Venezia