L’edizione inaugurale lo scorso anno ci ha dato per la prima volta la sensazione di vivere un vero festival a due passi da Milano: di quelli col campeggio, di quelli in mezzo alla natura, di quelli che iniziano a mezzogiorno mentre il pubblico ancora si deve riprendere dalla serata precedente, di quelli popolati da spettatori provenienti da mezza Europa, di quelli coraggiosi, che non chiamano nomi solo per far cassa circondandoli di inutili comprimari, ma propongono un cartellone sensato e non scontato. L’idea di organizzare dei talk con alcuni degli artisti, che ritorna anche per il 2015, dice molto sullo spirito che anima il festival: capire, imparare, condividere, alimentare una consapevolezza sia musicale che ambientale. La line up è sempre fondata su radici di elettronica, i cui germogli sono attratti dall’Africa, dall’Asia, dal jazz e dal dub. Nel tronco possiamo collocare un pioniere come Charles Cohen, simbolo vivente del sound del sintetizzatore Buchla, affiancato da sperimentatori più moderni ma altrettanto validi come Keith Fullerton Whitman e Robert Lippok, e da Donato Dozzy & Nuel che portano dal vivo il loro capolavoro di ambient psichedelica “Aquaplano”. Il versante dance sarà assicurato dalla techno di Convextion e Marco Shuttle, dall’IDM di Bochum Welt e dai mentalismi dominati dal basso degli Itinerant Dubs, mentre Rabih Beaini farà saltare il banco e gli spettatori con ritmi mediorientali da tumulto di piazza. I rigogliosi virgulti che cercano terreno vergine dove mettere nuove radici sono rappresentati dagli indonesiani Senyawa – che già hanno messo a ferro e fuoco l’Auditorium San Fedele un paio di mesi fa, scansando ogni possibile catalogazione e che attendiamo con curiosità nel contesto boschivo – dal vulcanico percussionista free jazz Hamid Drake e dall’ex technocrate Mark Ernestus, ora sofferente di mal d’Africa: fu lui qualche anno fa a portarci gli incredibili Jeri Jeri nel giardino della Triennale, chissà cosa avrà in serbo questa volta. Per quanto mi riguarda, quando mi addormenterò con il set meditativo e ipnotico di Gea Brown, sarò felice.
Scritto da Andrea Cazzani