Nel 2004 il batterista Marco Frattini ascolta per la prima volta le composizioni in piano solo di Chilly Gonzales. E da quel momento quelle musiche non hanno più smesso di risuonare ed evolversi nel suo immaginario sonoro: i brani del compositore canadese cadono “ostaggio” di arrangiamenti mentali in cui il piano solista viene progressivamente assorbito in un complesso e avvincente mondo di variazioni tematiche, ritmiche e timbriche.
Una vera e propria ossessione musicale che prende corpo grazie a questo trio jazz solo all’apparenza “classico” ma che si rivela capace di lanciarsi in inaudite incursioni verso rock, funk, prog e (ovviamente) chillout.
Scritto da LR