Bruce Nauman è totale, se avete visto qualcosa di suo, per scelta o per caso, sicuro non ve lo siete scordato. Soprattutto perché il nostro corpo improvvisamente esplode di sensoriali, accoglienti o fastidiose che siano, ma tutto si fa sentire come un sussurrio nelle orecchie. La mostra al Pirelli Hangar Bicocca si annuncia come terza tappa ampliata dopo Londra e Amsterdam, di un corpo lavori straordinario che copre oltre 40 anni di carriera e che punta a raccontare alcune delle sue riflessioni principali, delle strutture, le luci e le ombre: Neon Corridors Romms, appunto. E per farlo infatti hanno messo insieme un team di curatori non da poco che ripercorre a ritroso le tappe dell’esposizione: Roberta Tenconi e Vicente Todolí, Andrea Lissoni, Nicholas Serota, Leontine Coelewij, Martijn van Nieuwenhuyzen e Katy Wan. Un susseguirsi di stanze, ambienti e proiezioni video che investigano l’evolversi e il mutare del lavoro di Nauman negli anni con nuove forme, dimensioni e modalità di fruizione, divenendo sempre più complesso fino a inglobare stanze e a inserire elementi e dispositivi sonori, luminosi, tattili, plastici o visivi, per alterare la percezione e creare un senso di spaesamento.
Scritto da La Redazione