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mer 13.01 2016 – mer 20.01 2016

Pane. Kelly Bar

Dove

Cafè al 5
via Pellegrino rossi 5, Milano

Quando

mercoledì 13 gennaio 2016 – mercoledì 20 gennaio 2016

Quanto

free

Contatti

Sito web

Il 13 gennaio si presenta al pubblico Pane, nuovo artist run project a cura di Lucia Leuci che inizia proprio da Milano.
Dagli albori di internet, la progressiva e velocissima digitalizzazione del fare umano ha causato un vero e proprio terremoto nel nostro mondo. La produzione artistica e culturale ha dovuto necessariamente confrontarsi con questa nuova condizione. Nel recente The Age of the Earthquake Basar, Coupland e Obrist strutturano una rielaborazione dell’ormai famosissimo The medium is the Massage sotto forma di “guida per il presente estremo”raccontandoci come l’hyper-accelerazione e l’altissimo grado di fruibilità e contenuti nello stato di perenne connessione causano un’istantanea obsolescenza di linguaggi ed estetiche, che vengono consumati ad una velocità mai vista prima. Se guardiamo alla produzione di artisti nati nel pieno di quest’era facciamo fatica a riconoscere i fili continui e i lunghi tempi di evoluzione caratteristici della ricerca pre “Internet of things”. Piuttosto incontreremo una frenetica ricerca compulsiva di immagini. In una recente intervista Miltos Manetas, precursore di questa corrente in alcuni casi definita oggi post-internet, e originariamente net art, afferma che il web per lui è come un deserto in cui poter trovare continuamente il proprio spazio, il proprio mondo, la propria dimensione. Lo spazio in cui realizzare il proprio sogno, la propria utopia. Afferma che se Gesù ha avuto i suoi quaranta giorni ascetici nel deserto, noi abbiamo un’intera esistenza in un selvaggio paesaggio virtuale inesplorato. L’arte che guarda proprio a questa cultura digitale è fatta di sneakers, manga, rendering 3D, iphone, attrezzature per il fitness, avatar, giochi online, palme, scritte brillanti e luccicanti, oggetti di consumo di qualsiasi tipo, global warming, videogiochi, gatti, red bull, font orribili scaricabili gratuitamente, gender, paradisi off-shore, amazon, emoji, unicorni rosa, spazzatura tecnologica di qualsiasi tipo e tantissime altre cose, spesso provenienti da neoculture e manie popolari, in un incredibile collage in alcuni casi incomprensibile.
Tornando a Pane, si tratta come dicevo di un artist run project che per la prima volta si presenta con Kelly Bar il 13 gennaio a Cafè al 5 in Via Pellegrino Rossi a Milano. Il logo brillante della sua pagina web mi ha immediatamente rimandato a questo mondo. Dal suo sito leggiamo che «Pane is bread, pane is primary, pane feeds, pane crumbles…». Il suo comunicato stampa ci dice che «KELLY BAR is not the usual Chinese cafè; rather it is a westernized place that fully reflects the imagined expectations of a young Chinese teenager while walking along via Pellegrino Rossi in Milan. It’s a dream come true, the starting point to rewrite a NEW and EXCITING story.» I nomi degli artisti coinvolti sono noti a questo mondo e sono una garanzia. Dagli italiani Enrico Boccioletti, Michele Gabriele e Fabio Santacroce – artista, curatore e fondatore di 63rd77thsteps – alla modella, scrittrice e artista inglese Ella Plevin, alla ormai stella svedese Ilja Karilampi. Li seguo volentieri assiduamente e la grande collettiva Kelly Bar sarà l’occasione per iniziare a seguirne degli altri che ancora non conosco.

Scritto da Luca Marullo