Ho sempre pensato agli Unsane come alla perfetta colonna sonora delle scene di lucida follia di “American Psycho”, la pellicola di culto tratta dal romanzo di Bret Easton Ellis. Lo stesso identico humour nero del film trasuda dalle copertine dei loro album degne di Rotten.com, farcite di sangue, omicidi, cadaveri, suicidi, crime scene, e dove puntualmente si affaccia imperioso l’essenziale logo arial black in grassetto. La band newyorchese ha tramutato in musica nevrosi e psicosi di chi vive le metropoli contemporanee, come testimoniano le pagine di cronaca nera dei quotidiani. Esteticamente perfetti, musicalmente macchine da guerra, con la loro inconfondibile miscela circolare di metal, noise, hardcore a fare da marchio di fabbrica. La voce mai pulita di Chris Spencer che accompagna le esplosioni e le implosioni claustrofobiche e serratissime di ogni loro brano, sono la versione più scura e malata del post hardcore in cui potrete mai imbattervi, blood (will) run.
Scritto da Shinobu Hosokawa