Xing presenta a Raum Weiss/Weisslich, una serata con il compositore austriaco Peter Ablinger, per la prima volta a Bologna, affiancato dal musicista e ricercatore sonoro Enrico Malatesta, che darà corpo con piatti e percussioni a due tra le sette composizioni in programma.
Nello stesso giorno alle ore 11, la Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini di Bologna ospiterà un incontro pubblico con Peter Ablinger.
Il focus sulle pratiche dell’ascolto, che Ablinger ha forzato come linee di faglia aperte nella topografia dell’udibile, costituisce il secondo degli appuntamenti autunnali del BLANK SOUNDS Institute of Listening.
Il doppio appuntamento di Bologna, incentrato sul ciclo Weiss/Weisslich, verte sulla presentazione live di composizioni sonore, includendo fotografia visiva e acustica e musica senza suono, e apre una discussione estetica sul rumore e l’ascolto, sulla incommensurabilità di suono e linguaggio, su raddoppiamenti e tautologie (da qui Weiss/Weisslich: Bianco/Biancastro) che caratterizzano il nostro rapporto col mondo.
Peter Ablinger è uno dei pochi artisti che utilizza il rumore senza caricarlo di alcun tipo di simbolismo: rumore non è significante di caos, energia, entropia, disordine o tumulto; né rappresenta l’opposto di qualcosa, un segno di disobbedienza o distruttività e nemmeno il sigillo di una totalità, dell’eternità o cose del genere. Tutto il lungo percorso di Ablinger è stato una messa in discussione della natura del suono, del tempo e dello spazio (le componenti solitamente ritenute centrali nella musica), rendendo dubbie convenzioni ritenute inconfutabili. Il lavoro di Ablinger ha coltivato un piano che investe i concetti di ripetizione e di monotonia, di riduzione e di ridondanza, di densità e di entropia. La sua vasta produzione di pezzi strumentali e elettronici, partiture e istruzioni, installazioni e opere concettuali, trova costantemente modi per mettere in dubbio l’organizzazione della realtà da parte dell’orecchio.
Scritto da LR