«Uomo dei pilastri, spara come Jigen», Pufuleti nasce a Naro – un paesino in provincia di Agrigento – per poi finire in Germania nei boschi vicino Francoforte. A casa si parla in siciliano, fuori tedesco, mentre l’Italia e l’italiano Pufu li impara sulla tv. Prima si fa un nome nell’underground tedesco con il progetto Joe Space (già bello intrippante), poi si sposta su coordinate ancora più storte, passa all’italiano e nasce Pufuleti: rap siculo-tedesco via allucinazioni Mediaset.
Il risultato è un hip hop smagnetizzato, cupo e psichedelico, beat e rime intrappolate in un’autobiografia in VHS mai esistita – guardatevi i suoi meravigliosi video Youtube a nome El Cammello del Mount Wasabi. Roba familiare solo agli amanti di gente come Earl Sweatshirt, Madlib o Knxwledge. Per fortuna di lui si accorgono i ragazzi del collettivo Misto Mame che, colpiti dallo schiaffone lo-fi del mini LP “Tumbulata” (già ristampato su CD per Legno) abbracciano subito la musica di Pufuleti.
Ora Pufuleti arriva per godersi quel po’ di pubblico che si è già formato attorno al suo culto e per presentare la nuova release “Perle Ai Porci”. Sarà supportato sul palco da Drumtomski, direttamente dalla Germania, con ospiti come Zutera, Schmutz e Capuze. In chiusura il set del leggendario Wun-Two.
Scritto da Marco Caizzi