Ogni volta che vado al Gatto Verde mi perdo. Scendo rampe, salgo scale, mi incastro in vicoli ciechi e mi trovo al buio. Il buio è l’ignoto: svuotato, riempito. Di cosa? Frammenti di questa e altre città, nel Distretto Industriale che è qui e ora, ma anche da nessuna parte.
Su, giù. Sempre più a fondo in uno spazio ingarbugliato. Nell’epicentro, suoni ipnotici echeggiano ad alto volume. Ad amalgamarli è Atoloi, artista milanese che opera nel collettivo multidisciplinare EDERA. L’elettronica del suo progetto musicale si compone di strati granulari, che entrano in orbite ellittiche dall’andamento vertiginoso. Fuori controllo, si espande e diventa altro altrove, ibrido di frequenze meditative e ripide percussioni.
Con l’atteggiamento radicale della scena underground londinese, Lord Tusk ritaglia campioni e manipola voci, generando assemblaggi di tracce tese. Dubplate inediti oscurano le atmosfere di un live act composito e imprevedibile. I ritmi accelerano con la techno implacabile di TYGAPAW. Scossa da bassi pulsanti, esplora le intersezioni rintracciabili tra Giamaica e Stati Uniti con una selezione di brani dislocati.
Nel buio, dimentico ogni altra cosa: c’è solo la musica, frastornante e pervasiva.
Scritto da Aurora Ruggeri