La pura avanguardia di Wukir Suryadi e Rully Shabara, tra strumenti autocostruiti e tecniche estese della voce, sfida la nostra capacità di etichettare le pratiche musicali.
Il duo ha recentemente lavorato a album che sono anche network globali di coproduzione mai tentati nella storia, monumenti su terre contestate che mirano a conservare i luoghi e sottrarli dallo sviluppo capitalistico e, nel mentre, lateralmente, robot che improvvisano sintetizzazioni di vocalizzazioni, nuovi linguaggi (letteralmente) costruiti collettivamente e interpretazioni musicali di saggezze regionali di varia natura. Nella loro storia hanno collaborato con musicisti come Stephen O’malley dei Sunn 0))), Otomo Yoshide, Arrington de Dionyso e Lawrence English e scatenato le loro forze telluriche dentro le nostre teste per una decade.
La sensazione quando si guardano i Senyawa dal vivo è che siano una qualche entità più che un gruppo, come un evento sismico o cosmico di un qualche tipo. Anche se ci ostiniamo ad accostarli alla musica tradizionale o al metal, l’unica cosa che si può dire è che sono forse l’ultimo gruppo a portarsi dietro l’ethos di gruppi come i Fugazi. Dopo di loro, non rimarrà più niente, quindi andate a essere testimoni del loro passaggio.
Questa sera presentano un set speciale che presenta Senyawa in una versione diversa, come una collaborazione tra l’organico e il sintetico. Un set che può essere eseguito senza la presenza di Rully Shabara e/o Wukir Suryadi.
Scritto da Luigi Monteanni