Questo lavoro di OHT si muove dall’esperimento del dottor Frankenstein e, scartando la narrazione, opera affondi parziali e verticali nel testo, senza limiti di forma, linguaggio e durata. L’opera di Shelley diventa materiale da esaminare, sezionare, ricucire, corpo disponibile per esperimenti scenici diversi: uno spettacolo teatrale, una reading session, un’installazione, un radiodramma verranno generati come parti di una stessa sperimentazione che avanza orizzontalmente nel romanzo per indagarne le molteplici ramificazioni.
Scritto da Annika Pettini