Muovendosi sempre tra immaginari distopici, in bilico tra elettronica e folk, attingendo apertamente da rave e ambient, la direzione delle sonorità di Ciro Vitiello sembra rimandare in maniera decisa all’impronta identitaria costruita negli anni da Haunter Records. Musica ad alto impatto emozionale, che si ricollega alla capacità della memoria di farsi oggetto di conoscenza, con tutte le imperfezioni del caso. Bilanciando in maniera eccellente elettronica ed acustica – come nello stile tipico dell’etichetta – un live che ci trasporterà in una dimensione onirica, in cui la nostalgia per l’infanzia sfuma nella brutalità dell’età adulta.
Scritto da Pietro Leonardi