Torna alle Serre dei Giardini Margherita per il secondo anno SPORE, la rassegna multidisciplinare dedicata alla cultura diasporica, ideata dai Kilowatt e dall’artista Wissal Houbabi. Dal 15 al 20 ottobre, SPORE si pone l’obiettivo di decostruire le ideologie razziste, eteropatriarcali e neoliberali attraverso due percorsi intrecciati: una residenza formativa gratuita e una serie di eventi artistici aperti al pubblico.
La residenza formativa, dal 15 al 20 ottobre, è uno spazio intimo e collettivo rivolto a chiunque voglia approfondire la propria formazione politica. I partecipanti esploreranno la contemporaneità con pratiche discorsive e performative che mettono in discussione il sistema gerarchico di produzione del sapere. L’obiettivo è rompere il circolo vizioso di ideologie oppressive e interiorizzate, offrendo una piattaforma per la decostruzione e l’autoposizionamento.
Dal 17 al 20 ottobre, la rassegna aperta al pubblico porta in scena la cultura diasporica in chiave artistica, culturale e politica, con eventi che spaziano dalla poesia alla musica, dalla danza alla riflessione collettiva.
Giovedì 17 ottobre, la rassegna si apre con un tributo ad Audre Lorde (19:30), esplorando il ruolo della poesia nella lotta politica. A seguire (20:00), Wissal Houbabi dialoga con Merlin Nyakam, coreografo e danzatore internazionale, in un incontro che intreccia danza e resistenza. La serata si chiude (21:30) con il bellissimo live di Fusaifusa, travolgente ensemble musicale che si muove all’incrocio fra sonorità mediorientali e afro-beat, ritmi maghrebini ed elettronica, sufismo e cultura tradizionale sub-sahariana.
Venerdì 18 ottobre, dopo un’intensa mattinata dedicata al paradigma coloniale (evento riservato), il pomeriggio parte con Saper vedere oltre (14:30-18:00), un dialogo tra Houbabi e l’artista visivo Mohammed El Hajoui, esplorando il processo creativo e la visione di un artista in grado di fondere immaginazione e resistenza. La giornata culmina con la performance Non era previsto che noi sopravvivessimo (19:00) con Merlin Nyakam. Faycal Salhi e l’opera visiva di Mohammed El Hajoui, in cui danza, musica e arti visive si fondono in una celebrazione dell’identità diasporica, seguita dal djset della producer italo-marocchina Turbolenta (21:00).
Il sabato si apre con un momento di riflessione su razzializzazione e capitalismo. Alle 14:30, Mackda Ghebremariam Tesfau guida una lettura collettiva del testo Black Marxism: The Making of the Black Radical Tradition di Cedric Robinson, per esaminare i processi di razzializzazione dal passato al presente.
Segue (16:30-18:30) un incontro in memoria di Satnam Singh e di tutte le vittime di omicidi razziali, dove si discuteranno diritti lavorativi e lotta di classe con ospiti come Giuseppe Pugliese (SOR Rosarno) e Karim Bekkal (SI Cobas).
La giornata si conclude con una serata hip hop che unisce la scena italiana e marocchina. Dalle 19:00, il djset di Django apre la pista, seguito da NUNY, rapper marocchina che porta il suo vissuto di diaspora sul palco e, soprattutto il live di Khtek (21:00), una delle voci più potenti della scena hip hop marocchina, che si esibirà in Italia per la prima volta (unico evento a pagamento – a 10 euro. Qui un contest per vincere 5 biglietti).
L’ultimo giorno di SPORE è interamente dedicato alla resistenza palestinese e al ruolo della cultura nei contesti di guerra. La giornata inizia con un laboratorio di sartoria (11:00-13:00) a cura di Soukaina Abrour, in cui i partecipanti realizzeranno stendardi da utilizzare in cortei a sostegno della Palestina.
Nel pomeriggio (14:00-18:00), l’incontro Prigionia e Resistenza a cura dei Giovani Palestinesi di Bologna esplorerà il tema della resistenza, seguito dalla proiezione di Beautiful Fighting Drone di Noura Tafeche, un documentario che critica l’estetizzazione della guerra attraverso i droni israeliani.
La rassegna si conclude (18:00-21:00) con la performance La poesia è sangue del mio cuore vivo, che vedrà la poetessa palestinese Fatena Al Ghorra e il musicista franco-algerino Fayçal Salhi esibirsi in un’opera che mescola poesia, musica e resistenza. A chiudere, il djset di Kandeesha, che fonde musica nordafricana e mediorientale con sonorità elettroniche contemporanee.
Scritto da LR