Nello scorso autunno uno degli spazi indipendenti più interessanti di Milano – Fanta Spazio – inaugurava la sua seconda mostra con un titolo allusivo, Susy Culinski & Friends, a cura di Beatrice Marchi. Le pareti ricoperte di una tappezzeria con un pattern di peni tinti in candeggina, il display consisteva in una collezione di 44 disegni rigorosamente in formato A4 prodotti da un insieme di 38 artiste donne sollecitate a dare una forma al proprio immaginario sessuale. L’elenco delle artiste rappresenta in qualche modo il gotha della parte femminile della giovane arte milanese, da Serena Vestrucci a Giovanna Silva, e poi Lucia Leuci, Dafne Boggeri, Anna Franceschini, Alice Ronchi.

Due stagioni più tardi Massimo Kaufmann alza il tiro, aprendo una mostra nella sua galleria dal titolo inequivocabile e stringente Cazziefighe, curata assieme a Ivano Sossella. I due, con l’aiuto di altri due artisti, Carlo Spoldi e Yari Miele, e il supporto tecnico di due giovanissimi, Lorenzo Fioranelli e Lucrezia Zaffarano, hanno chiamato a rapporto 86 artisti di ambo i sessi, tra cui Vedovamazzei e Massimo Giacon, Loredana Di Lillo e Stefano Arienti, Francesco Arena e Giulio Zanet, Coniglioviola, Corrado Levi e perfino un’opera tratta dall’archivio di Giovanni Testori.

I cazzi e le fighe sono visibili solo per 4 giorni, i primi di questa lunga estate 2016. Not to be missed