Più ancora del Gin day, è sempre stato il Rum day a mettermi alla prova: un conto è fare il brillante assaggiando gin a destra e a manca e andare al bar a farseli miscelare con le varie toniche; un altro è fare il pieno di rum e soprattutto di cachaça (quante nuove cachaça proverò quest’anno?), intervallando con Rum Old Fashioned se va bene (caipirinha se va male: sempre per il fegato, si intende). E, a proposito di fegato, immaginate come noi di Zero abbiamo accolto la notizia che da quest’anno i giorni dedicati al rum sono stati affiancati a quelli dedicati al whisky? Indecisi tra una gita a Lourdes per lo Spirito e una in Svizzera per farci cambiare il sangue, alla fine inforcheremo la bici per tenerci in forma e ci recheremo in via Watt, lungo il Naviglio Grande. Dove ci aspettano mille banchi d’assaggio, seminari con guru del settore, barman, barbman, mixologist, minchiologist, promoter, camerieri, geni del marketing alcolico, giornalisti, curiosi, pierre, agenti, disoccupati e appassionati di tre dei migliori prodotti che l’umanità abbia mai inventato, sempre se assunti con consapevolezza. A tal proposito segnaliamo la Rum Cocktail Week e la Whisky Cocktail Week che dall’8 al 14 novembre andrà in scena in tutti i locali d’Italia che hanno aderito: tra quelli di Milano segnaliamo l’Opera 33, il Morgante, il Banco, il Bonnie Prince Charlie e naturalmente il Cinc di Luca Pirola di Bartender.it, che organizza l’evento. Per non parlare della Velier nights che il 13 e 14 novembre sbarca in dieci locali: Pinch (protagonisti i rum agricoli), Rebolot (rum asiatici), Rita & Cocktails (rum haitiani), Mag (pure single rum), Ugo (Rum Flor de Cana), Pigato (Rum El Dorado), Backdoor 43 (whiskey Hudson), di nuovo Morgante (whiskey Michter’s), 1930 (whisky Nikka), Twist on Classic (cachaça Germana), (Bond (cachaça Yaguara).
Ci vediamo in via Watt, o direttamente in Svizzera, fate voi.
Simo “Pastu”
Scritto da Martina Di Iorio