Suona bene nel mio stereo “Clones”, l’ultimo lp della “techno-tanzband” viennese. Chitarra, basso e batteria, più qualche pedaliera multieffetto, sequencer e controller in ordine sparso, ma sostanzialmente tre giovanotti con barba, piglio da rockstar ed energia da vendere su un palco. Le influenze sonore sono quelle da cultori di cose elettroniche: Detroit, Chicago e Berlino. L’esecuzione è godibile: precisi come un metronomo costruiscono l’ ossatura ritmica, con pause di minimalismo e accelerate improvvise creano il beat ipnotico da dancefloor che ci fa muovere la testa. A teatro sei costretto ad alzarti a metà della prima traccia, in piedi al Magnolia non puoi fare altro che ballare contagiando i tuoi vicini. Chiamiamolo feel-good factor.
Scritto da Raffaele Paria