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sab 26.11 2016 – dom 02.04 2017

Klimt Experience

Dove

Santo Stefano al Ponte
Piazza di Santo Stefano 5, Florence

Quando

sabato 26 novembre 2016 – domenica 02 aprile 2017

Quanto

€ 13/10/8

Contatti

Sito web

Nell’epoca dell’incedere e del progredire delle nuove tecnologie, di serie televisive quali Black Mirror, il mondo dell’arte non poteva discostarsi dal periodo storico. Nasce così una rappresentazione multimediale immersiva dedicata al padre fondatore della Secessione Viennese: Gustav Klimt.
Nel cuore di Firenze, precisamente a Santo Stefano al Ponte (chiesa del 1100 oggi sconsacrata), va in scena Klimt Experience: un’esperienza che rivoluziona completamente l’immaginario comune della mostra d’arte, proponendo una panoramica completa del lavoro del Maestro austriaco attraverso l’utilizzo della tecnologia digitale.
Comprato il biglietto e percorso il chiostro, un’anticamera offre uno spazio introduttivo alla mostra: qui si trovano pannelli didascalici sulla vita di Klimt, qualche costume e una postazione di realtà aumentata, che, grazie a Oculus Samsung Gear VR, consente di “entrare” nelle opere, percependone tridimensionalmente ogni dettaglio.
Immergendosi poi nel buio dell’auditorium, la messa in scena è di sensazionale impatto visivo: qui, proiezioni dinamiche di numerose opere si muovono su enormi maxischermi che coprono interamente le pareti della chiesa, dal pavimento alle arcate.
La vita, le figure e i paesaggi di Klimt sono i protagonisti assoluti di questa coinvolgente rappresentazione. QUesti vengono sviscerati e scomposti nei loro elementi simbolici, al ritmo di una suggestiva colonna sonora.
La proiezione dura 45 minuti e la si può ammirare sdraiandosi a terra su dei tappeti o accomodandosi su dei “monoliti” rivestiti di moquette.
Insomma, cosa volere di più? Proiettori Full HD, chiese sconsacrate, un artista enigmatico che nasconde nelle sue opere i turbamenti della psiche moderna (soprattutto femminile). Firenze, armata di coraggio, continua a stupirci e a guardare al futuro.
La fiaba è finita, e la bella addormentata rinascimentale si è destata nell’era del digitale.

Scritto da Azzurra Galanti