L’aperitivo è il nuovo after. Sarà che ci stiamo facendo vecchi, che dopo una certa età le rughe da notte da leoni si trasformano in zampe di gallina che non puoi lavare con una sciaquata di faccia, sarà che le cascine fuori porta ormai tirano più dei club sottoterra. Ma questa formula del divertimento pomeridiano ci convince sempre di più. E Buka torna nel mitico circolo di via Boffalora, nella Milano Sud che esula dai soliti giri modaioli, tra birrifici artigianali, residenze d’artista e magazzini dismessi. Si porta dietro quel mito di Bawrut (sì, pronunciatelo come se aveste la erre moscia). Il produttore di Gorizia, che da qualche anno sta esplorando le sue radici sud europee dallo studio di Madrid e sarà uno dei due italiani al Sónar 2017, è da tempo un personaggio sfuggente tra il serio e il faceto: auto-ironico a sufficienza per aggiungere una vena demenziale alle sue tracce, dove pesca a piene mani dagli anni 80 come dalla musica balearic per farne dei set coloratissimi e goderecci. Prima e dopo di lui, i trip afro-cosmic di Joseph Tagliabue ci ricorderanno che chi vive troppo con i piedi per terra, si annoia da morire. Ci vediamo in cascina. Se non ci vediamo, raccontiamocelo su WhatsApp.