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gio 25.05 2017

Luciano Chessa + Dj Balli

Dove

GALLLERIAPIÙ
Via del Porto 48 a/b, 40122 Bologna

Quando

giovedì 25 maggio 2017
H 20:30

Quanto

free

Luciano Chessa e Dj Balli. Due diversi approcci alla ricerca musicale, quasi opposti. Ma nonostante tutto, alcuni punti d’incontro si possono tracciare.
Entrambi hanno fatto uscire materiale sulla label Skank Bloc Records, etichetta dal nome di scritti-polittiana memoria. Il primo qualche anno fa, prima con “Peyrano” (arricchito dalle note introduttive di un certo Mike Watt) e successivamente con “Entomologia”, cantautorato scarno, sghembo, minimale, ma di pregevolissima fattura, accostato non di rado ai cut-up burroughsiani. Il secondo con il recente tape di “polka bolognoise”, kraut-liscio creato appositamente per comunicare direttamente con gli alieni – e già menzionato nel saggio “Frankenstein goes to holocaust”.
Inoltre, a Chessa fu commissionata dalla Biennale delle Arti Performative di New York la prima ricostruzione dell’orchestra di intonarumori di Russolo – l’Orchestra of Futurist Noise Intoners, con brani eseguiti, tra gli altri, da Blixa Bargeld, Pauline Oliveros e Tony Conrad. E dal 2011 egli è membro del comitato di redazione della rivista TACET, pubblicazione scientifica internazionale dedicata alla musica sperimentale dell’Università di Parigi.
Nondimeno Balli, da sempre, oltre a sviluppare i suoi dj set caratterizzati da una strampalata ed energica fusione di breaks, ragga e mash-up, in cui fanno spesso capolino le voci di Pietro Pacciani e Alvaro Vitali, è in primis seguace del bruitismo, ricercatore e storico del noise e puntuale columnist sulla ‘zine controculturale Datacide.
Chessa, riconosciuto compositore e pianista diplomatosi al conservatorio Martini, laureatosi in storia della musica medievale all’Alma Mater, ha messo in scena l’opera “A Heavenly Act” di Gertrude Stein al MoMA di San Francisco e ha dedicato il suo ultimo album “Petrolio” al romanzo di Pasolini.
Balli, figlio della scena straight-edge italiana, fondamentalista breakcore, sosia di Billy Corgan e sacro (?!) protettore della chiptune, con il suo progetto Rancid Opera ha provato a rintracciare parallelismi tra la scena horror-rap e la decadenza orrorifica di certa lirica.
Direi che gli input ci sono tutti. Avete bisogno di un motivatore o vi degnerete di venire?

Scritto da Buono Legnani