Molti la definiscono come la cucina dei nuovi borghesi, non a torto. Sicuramente d’ispirazione francese, grazie a quel’ondata di nuovi bistrot 2.0 dove l’assioma fondamentale è così composto: piatti prevalentemente vegetali (non vegetariani, che è cosa diversa), stagionali, che riecheggiano al suono delle parole sostenibilità, chilometro zero e produttori locali. Non di rado questo trend va a braccetto con le nuove tendenze anche in fatto di bere: vini naturali, macerazioni lunghe, affinamenti in anfora, vini che evolvono diversamente e si arricchiscono delle storie dei diversi territori dai quali provengono. Spuntano quindi in maniera sempre più concreta questi tipi di locali, dove i piatti sono il risultato di principi etici e non solo ben precisi, dove si punta alla leggerezza, alla pulizia estetica, alla grazia e all’armonia dell’insieme. Questi nuovi ristoranti, bistrot, enoteche, sono il risultato di un lavoro più globale e che viene da lontano, per cui si vanno a riscoprire sapori antichi ma giocati in maniera contemporanea, prodotti semplici e quasi dimenticati ma elevati al rango di quelli più nobili, armocromie naturali e sapori schietti. In questa guida vi portiamo a spasso o meglio a tavola nei locali milanesi dove poter toccare con mano questo tipo di cucina.