Tra tutti gli stili musicali che nascono e provengono dal continente africano, il desert blues continua a essere prolifico e ad avere sempre più pubblico anche al di fuori dei maniaci della “world music”. Il deserto di cui parliamo è ovviamente quello del Sahara, che si concretizza nelle ipnotiche musiche tradizionali dei paesi che tocca, e il blues è quello del popolo Tuareg che abita e attraversa quelle infinite distese di sabbia. I Tinariwen sono stati tra i primi a elettrificare quelle musiche producendo un sound che a noi occidentali sa di circolare psichedelia che di rock ha solo suoni e strumenti, ma che riesce a coinvolgere con una rara energia, specialmente dal vivo. Gruppi come gli algerini Imarhan sono figli di questa “rivoluzione” e, pur trovandosi in un panorama ormai quasi affollato, spiccano per una componente ritmica marcata (a volte quasi afrobeat) ma pure per una sensibilità musicale che tocca diverse corde: ascoltate il loro secondo album Temet e sentirete come riescono a far ballare una sorta di disco esotica desertica e a indurre in una trance meditativa placida e circolare.
Scritto da Marco Caizzi