La prima cosa che compare sul sito di Chris Corsano, dalla grafica scarna e minimale, è l’elenco delle prossime date. In questo momento sono 18, dalle prime vicino a casa nello stato di New York sino al tour italiano. Ciò che balza all’occhio è come in 18 date si alternino nove formazioni diverse. Peggio che nella sua discografia, in cui è raro trovare due righe simili. Basta questo elemento per indicare i suoi territori artistici, quelli della più generosa voglia di collaborare, dialogare, costruire insieme. Un’intenzione che non si disperderà nemmeno in questo giro, in cui Chris torna in Italia da solo – stasera a Standards per presentare un nuovo pezzo per hi-hats amplificato – con un carico di charleston, dodici anni dopo quella prima volta in cui scese dal tram imberbe e silenzioso, trascinandosi un trolley di idee ed energia. Da allora è passato a suonare con popstar (Björk), esploratori (Thurston Moore, Bill Orcutt) e titani del free (Joe McPhee, Paul Flaherty), ma le idee nel suo trolley non sono esaurite. Anzi, pare che ogni volta ne scopra una tasca in più. E lo faccia con immutato stupore, con una risata, e poi giù a menare.
Scritto da Filip J Cauz