Vi ricordate Fausto Romitelli? Nel 2014, in occasione dei dieci anni dalla scomparsa, Milano Musica gli aveva dedicato la stagione. Compositore tra i più visionari della sua generazione, spirito libero, genio inquieto della cultura italiana del nostro tempo, Romitelli torna per il terzo e ultimo concerto della serie dei monografici di Sentieri Selvaggi. I musicisti di Sentieri affrontano per la prima volta la nota trilogia Professor Bad Trip, ispirata alle opere di natura surrealista di Henri Michaux scritte sotto effetto di droghe e allucinogeni: una celebre composizione, ormai un classico, in cui l’autore ha saputo coniugare la ricerca sonora del rock, il trattamento elettroacustico del suono e l’uso estremo degli strumenti con il suo interesse per la contaminazione e le distorsioni. È forse il lavoro più rappresentativo del musicista, grazie alla costante contaminazione di idee e spunti, e interessantissimo è il denso impasto sonoro che ne viene fuori. Bellissimi sono i finali dei tre pezzi, che si spengono sempre in tenui e oscure sonorità elettroniche in dissolvenza fino al silenzio. Un mix dei piani acustico ed elettrico che, almeno una volta nella vita, vale la pena di ascoltare dal vivo.