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sab 07.04 2018 – dom 03.06 2018

Sharon Lockhart. Movimenti e Variazioni

Dove

MATA
Via della Manifattura dei Tabacchi 83, Modena

Quando

sabato 07 aprile 2018 – domenica 03 giugno 2018

Quanto

€ 6/4

Contatti

Sito web

È una mostra di dialoghi e relazioni la personale dell’artista americana classe 1964, Sharon Lockhart inaugurata il 7 aprile scorso presso il MATA – ex Manifattura Tabacchi di Modena e presentata dalla Fondazione Fotografia Modena.

Curata da Diana Baldon, direttrice della neonata Fondazione Modena Arti Visive (che riunisce Fondazione Fotografia, Galleria Civica di Modena e Museo della Figurina), e da Adam Budak, chief curator della National Gallery di Praga, la mostra presenta tre progetti di fotografia e scultura della Lockhart, vista recentemente in Italia con la personale al Padiglione Polacco della Biennale di Venezia nel 2017.

Intrecciati in un racconto mai assertivo e ritmato nel rigoroso allestimento delle sale, si alternano e sovrappongono gesti, tempi e luoghi: innanzitutto quelli della storia della ex Manifattura con cui Lockhart si è confrontata direttamente selezionando tra le carte dell’Archivio di Stato di Modena alcuni registri relativi agli elenchi di “punizioni” e “multe” inflitte – negli anni Sessanta – alle lavoratrici, quasi tutte donne, della Manifattura stessa. Un altro archivio indagato dall’artista, quello dello studio fotografico modenese Botti e Pincelli, restituisce episodi di protesta risalenti allo stesso periodo: agricoltori che distribuiscono patate agli operai e rovesciano il latte sulle strade in prossimità della fabbrica contro le politiche economiche del Governo. Gesti di sfida che appartengono a un racconto più ampio e ancora attuale sul lavoro, uno tra i soggetti più ricorrenti della sua ricerca (si veda la serie esposta dei tre dittici degli spogliatoi maschili e femminili della BMW fotografati nel 1998 in Germania, negli USA e in Messico), e che assumono valenze politiche e di autodeterminazione (come riferiscono le fotografie di banchetti non autorizzati e autogestiti dai lavoratori e cibi in vendita all’interno dei luoghi di lavoro, parte del più articolato progetto di installazioni e film Lunch Break del 2008, racconto della vita nel cantiere di una grande società navale americana).

Accanto a questi lavoratori c’è poi il lavoro dell’artista che si confronta qui, per la prima volta, con la scultura in bronzo nelle sei composizioni della serie A Bundle and Five Variations (2018), calchi di bastoni che Lockhart ha raccolto sulle montagne della Sierra Nevada in California poi assemblati in composizioni con la collaborazione dell’architetto, e già allestitore di molte sue mostre e installazioni, Ravi GuneWardena della Sogetsu School of Ikebana – una delle scuole più famose dell’arte giapponese del comporre rami, foglie e fiori.

In stretto dialogo con esse, le fotografie Nine Sticks in Nine Movements (2018) che ritraggono la performer Sichong Xie impegnata nella costruzione e nella messa in scena di una coreografia silenziosa utilizzando questi stessi bastoni: un dizionario di segni nella serie di “figure” che interrogano direttamente lo spettatore, chiamato a decodificarli con la propria sensibilità e la propria storia, e che riporta al costante interesse dell’artista per il ritratto, soprattutto femminile, e la rappresentazione. Consapevolezza e confronto, armonia, rigore e un nuovo vocabolario appaiono dunque come possibili risposte dell’artista, da esercitare come forme di resilienza.

La mostra, allestita fino al 3 giugno, merita una visita e una riflessione.

Orari: da mercoledì a venerdì 15-19; sabato e domenica 11-19; lunedì e martedì chiuso.
Info: http://www.fondazionefotografia.org/mostra/sharon-lockhart/

Scritto da Elisabetta Modena