Avete presente quei pomeriggi tranquilli, trascorsi con i nipotini al parco per ricaricare le batterie in vista della settimana lavorativa alle porte? Io non molto. La prima volta che vidi Polar Inertia fu di domenica, in un orario molto più da lasagna che da shot di vodka. Ricordo un live pazzesco, da lacrime, fatto di atmosfere dilatate e loop ossessivi.
A distanza di più o meno un lustro tornerò a ascoltare Polar Inertia in una session pomeridiana, per quello che si prospetta l’ennesimo pic-nic sul prato del benessere. Perché la vita è ciclica e il destino, come il postino, suona sempre due volte. Insieme al misteriosissimo progetto polare (sono uno, nessuno o centomila?) ci sarà Feral, un altro che attraverso l’opprimente nebbia di una techno ipnotica, si divertirà a giocare a flipper con i nostri neurorecettori.
Scritto da Valerio S