Dave Clarke potrebbe essere considerato un’istituzione per la techno, anche se un tipo come lui tutto vorrebbe tranne che essere istituzionalizzato. “Non sono mai riuscito a rapportarmi completamente con il mondo lì fuori, sono stato il tipico giovane emarginato in stile J.D. Salinger che ha preferito nascondersi dietro e dentro la musica”.
Uno spirito anarchico e punk a cui è stato dato, suo malgrado, il soprannome di Barone. A 16 anni va via di casa, dorme in strada o in spiaggia; lavora in un negozio di scarpe per 5 pound al giorno e la notte mette dischi. Nonostante il suo carattere umbratile riesce a farsi un nome in tempi brevi e i suoi set diventano delle vere masterclass. Se pensate di aver bisogno di roba tosta in questo momento, il secondo appuntamento di The Dark Flow Theory è quello che fa per voi. Tosto sì, ma comunque british.
Scritto da Gian Marco Cei