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sab 02.02 2019

Habitat: Pearson Sound + Object Blue

Dove

TPO
Via C. Casarini 17/5, 40131 Bologna

Quando

sabato 02 febbraio 2019
H 23:00

Quanto

€ 11,50

0:00
0:00
  • One More - object blue Remix

    Object Blue

  • Dumped by Pirate Radio - Object Blue Remix

    Object Blue

  • Earwig

    Pearson Sound

  • Rubble

    Pearson Sound

Courtesy of Spotify™

L’osservatorio di Habitat sulla club music contemporanea intercetta luoghi e percorsi individuali di rottura, creatori visionari e progetti antagonisti.
È il caso di Object Blue, cresciuta nella ovattata periferia di Pechino in una famiglia di expat giapponesi, la cui formazione musicale si divide tra gli studi accademici e gli innumerevoli canali del web. Il percorso della producer 27enne ora di base a Londra è una classica testimonianza dalla generazione di artisti (e soprattutto artiste) provenienti dai nuovi epicentri dell’elettronica, luoghi assolutamente remoti rispetto ai tradizionali punti focali, capaci di dare linfa vitale alla scena globale.
Il suono di “Do you plan to end a siege?” – il suo EP di debutto rilasciato lo scorso anno da Tobago Tracks – è sound art iniettata nelle vene della dance music, è istintivo e stratificato, un fluido letale in cui combattimenti femminili di kung fu si mischiano a sample di Cardi B e soundscape. È, allo stesso tempo, technofemminismo: una chiamata alle armi da una voce metallica di una lontana stazione radio extraterrestre; un solido invito a lasciarsi alle spalle le convenzioni di un mondo in cui la tecnologia è troppo spesso di dominio maschile e l’inclusività è ancora un tema da rivendicare piuttosto che un valore condiviso.

L’esordio live di «blue», risalente a una delle prime installazioni della piattaforma Siren (collettivo londinese il cui claim è “uno spazio per i non-rappresentati nella dance music”), è stato il primo passo verso le collaborazioni con Machine Woman e con l’avamposto femminista globale delle Discwoman. Snodi di un percorso che viaggia lungo il parallelo tra sperimentazione musicale e un certo tipo di attivismo solidale, secondo un punto di vista che non pretende di concepire la musica come un’arma, ma che di certo rivendica l’aspetto politico di qualsiasi sforzo artistico. Così l’esperienza di producer e performer di suoni sperimentali in contesti da club è anche un tentativo costante di ritagliare spazio, connettere in modo genuino, creare reti di supporto e, in definitiva, far evolvere le scene.
Dopo di lei, nella nottata in cui Habitat si sposta al Tpo, la rassegna confeziona un regalo prestigioso per gli adepti piazzando per quasi tre ore ai controlli il banger Pearson Sound noto anche come David Kennedy, Ramadanman, o come il co-fondatore (assieme a Ben UFO e Pangaea) dell’etichetta chiave nell’evoluzione dell’elettronica dance anglosassone nell’epoca post-dubstep. Hessle Audio, cos’altro?

Scritto da Emanuele Luppino