Korakrit Arunanondchai, classe 1986, viene dalla scuola tailandese di Apichatpong Weerasethaku, artista già ammirato diversi anni fa all’HangarBicocca con la mostra Primitive, in cui era presente una pubblicazione speciale di ZERO chiamata Cujo.
Abbiamo seguito Korakrit all’ultima Biennale dell’immagine in movimento di Ginevra, dove – forte degli insegnamenti del suo maestro – ha sfoderato un’installazione video che proiettava immagini ferme, vite di passaggio, odori e volontà naturalistiche al limite del teletrasporto, in una continua frizione fra natura, tecnologia e tradizione buddista. Tutto questo sotto la curatela di Andrea Lissoni e Andrea Bellini.
Allo Spazio Maiocchi, fino al 25 marzo, esporrà un divertente video e due totem/sculture che evocano la metamorfosi del mondo che si espande fino all’annientamento dell’essere umano come risultato di un iper-rivoluzione.
Opening giovedì 21 febbraio ore 18:00-21:00.
La mostra è visitabile (fino al 25 marzo) su appuntamento dal lunedì a venerdì scrivendo a info@spaziomaiocchi.com.
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Scritto da AA.VV