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ven 29.03 2019

Throw a Glass

Dove

Sala dei Giganti al Liviano
Piazza Capitaniato 3/5, 35139 Padova

Quando

venerdì 29 marzo 2019
H 21:00

Contatti

+39 0498071370

Sito web

Organizzatore

Centro D'Arte di Padova

Foto di Peter Peregrine

Musica al gusto d’assenzio: prodigiosi jazzisti ai confini della percezione. La collaborazione lisergica tra Erik Friedlander, Uri Caine, Ches Smith e Mark Helias approda a Padova, ospite del Centro D’arte, nella Sala dei Giganti. I “magnifici quattro” del jazz americano hanno unito le forze per un album e un tour internazionale: cosa mai avrà potuto far convergere le loro già affermate carriere? Qui a metterci lo zampino è niente meno che il supremo Pablo Picasso, con la complicità di una fata verde. Ora capiamo perchè. Il violoncellista newyorkese, il pianista di Philadelphia, il bestiale batterista post-punk di Sacramento, il contrabbassista del New Jersey: i componenti di questa super band spaziano dalle composizioni per film alle rivisitazioni della musica classica, dal rock di ricerca al jazz. La musa dei poeti maledetti, l’artemisia, pianta da cui si ottiene l’assenzio, fa convergere tutto in un complesso distillato di musica. Si intitola “Artemisia”, infatti, anche l’album pubblicato dal gruppo il 13 aprile del 2018, ormai quasi un anno fa. La band, capitanata da Friedlander, prende invece il nome di “Throw A Glass”, ispirandosi alle sculture, conservate al MoMa di New York, create da Picasso nel 1914 e intitolate “Bicchiere di Assenzio”. L’artista spagnolo ha evocato il momento in cui si appoggia un cucchiaino sul bicchiere per filtrare il liquido attraverso una zolletta di zucchero. «Dopo il primo bicchiere, si vedono le cose come si vorrebbe che fossero. Dopo il secondo, si vedono le cose come non sono. In fine, si vedono le cose come realmente sono, e questa è la cosa più orribile del mondo». Così diceva Oscar Wilde. Il nostro quartetto prende spunto dagli artisti “maudit” per esplorare nuovi territori (l’impressione è che lo facciano senza sballarsi affatto), riflettere sugli stati alterati della mente umana e il loro rapporto con la creatività. Il risultato è un viaggio caleidoscopico tra atmosfere cinematiche, reminiscenze klezmer, scorribande tumultuose e momenti puramente estatici.

Scritto da L.R.