Il buco ha una potenza metaforica smisurata, specialmente se si tratta del buco del culo, e in quanto tale ha prodotto molta più letteratura di quanto non si immagini. Buona letteratura, di quella che per anni ha riempito gli scaffali del famosissimo Enfer della Bibliothèque Nationale di Parigi, il regno della censura.
Questa mostra di Savorani da CLER, densa di buchi e caverne, è una missione speleologica nei recessi della sua mente, un’estrazione dai suoi diari, dagli appunti di una vita, un ritorno del rimosso. Come tutte le autorappresentazioni non può che essere per statuto menzognera, ma al tempo stesso un’esposizione della parte più vulnerabile della sua storia e dei procedimenti artistici, dei tentativi, dei successi e dei fallimenti giustapposti, delle cancellature.
SOMETHING ELSE I BURIED DEEP è un palinsesto pieno di ardimento e di paura, potenzialmente infinito.
Scritto da Lucia Tozzi