Un’operazione collettiva, senza gerarchie. Così nasceva dieci anni fa Posh Isolation. A dare forma all’etichetta indipendente di Copenhagen dalla forte visione “globale” sono Christian Stadsgaard e Loke Rahbek: l’intento non è di genere, termine “impraticabile” secondo Loke, tanto da definire Posh Isolation come una realtà votata alla musica elettronica nella sua accezione più vasta. Ed è così che in occasione di questo primo decennio di sperimentazioni geniali, dopo gli appuntamenti dedicati a Warp e PAN, anche Posh Isolation fa capolino tra le mura accoglienti e sempre con le antenne drizzate dello Spazio Maiocchi.
Ospiti dei festeggiamenti saranno proprio i due fondatori della label con il loro progetto Damien Dubrovnik, ma anche Loke come Croatian Amor insieme a Varg, Stadsgaard con l’ipnosi noise-analogica del suo moniker da solista Vanity Productions e l’ambient onirica di CTM, aka Cæcilie Trier Musik. Ad essere centrale per il collettivo di Posh Isolation è il tema della performance, come forma di comunicazione che li vede combinare «l’azionismo viennese con il punk».
In questa “Internet Age” o “Internet Ice Age” in cui tutto è velocissimo e a tratti agghiacciante, anche nell’ambito della musica elettronica diventa sempre più centrale la componente performativa, come ponte verso il reale ed espressione diretta dell’artista, come visione e ascolto a trecentosessanta gradi. Impossibile quindi non considerare imperdibile la narrazione a suon di punk, noise e immagini, negli spazi aerei in Porta Venezia, di una delle etichette più interessanti della nostra contemporaneità.
Scritto da Vittoria de Franchis