“I give you my affection and I give you my time/trying to get a connection on a telephone line…” è il motivetto robotico e sognante dei Kraftwerk che mi viene in mente quando ripenso alla prima volta che ho sentito Griffin James aka Francis Inferno Orchestra mettere dischi. Non fraintendetemi però, il ragazzo sa perfettamente come estrapolare le vostre migliori mosse di danza: sono io che sono una romanticona.
James nasce nella Melbourne degli anni 80 dove, fin da piccolo, sguazza nella collezione alternative/punk/rock di mamma e papà, per poi iniziare molto presto a suonare la chitarra e a maturare un sincero amore per l’hip hop. Queste sono le basi che gli serviranno per aprire un nuovo capitolo da producer/dj/party boy quando arriverà la folgorazione disco/house. Un ulteriore capito è la label Superconscious Records, fondata insieme a Fantastic Man e su cui è uscito l’ep “Oasis & A Time”, con una traccia dedicata agli abitanti del sobborgo di Burwood nell’amatissima Melbourne e contenente uno speciale inserto disegnato da lui.
Alla preview di ROBOT festival sarà accompagnato da Dorian Concept: il produttore viennese è uno e trino, canta, compone e produce, si esibisce nei club, nei teatri e nella sua stanzetta con la stessa intensità. Ma Dorian è anche molto altro: è il precursore di uno dei fenomeni più importanti e rivoluzionari degli ultimi anni, quello dei “bedroom producers”, ovvero quegli artisti che passano dal far ascoltare i propri esperimenti col Micro Korg agli amici dell’università alla rotazione diurna della BBC Radio 1 in un giro di internet. Ma la storia narra anche che Oliver, negli ultimi 3 anni, abbandonate tutte le strumentazioni digitali con le quali aveva prodotto il primo album “When Planets Explode”, abbia riscoperto l’amore per l’analogia, la voce reale e il suono del piano. Nasce così una nuova collaborazione con la Ninja Tune, recupera i suoi vecchi amici della Jacob’s Salty Bamboozling Ladder band (Cid Rim e The CloniOUs), e mette su un album che fa della rarità la sua vera bellezza: “Joined Ends”, tra IDM, tocchi breaks e un sacco di melodia. Lobo#6 è la serata con cui iniziare bene l’anno nuovo e dare lustro alla tua collezione di live: ad aggiungere spessore ci pensano Unowl, Tommy Turbojazz e DNN sul finale per un long set di tre ore. Essici.
Scritto da Franziska R.