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ven 18.10 2019 – dom 03.11 2019

La mostra di Luigi Ghirri a Colorno

Dove

Reggia di Colorno
Piazza Giuseppe Garibaldi 26, Colorno

Quando

venerdì 18 ottobre 2019 – domenica 03 novembre 2019

Quanto

€ 4,50

Contatti

Sito web

Lo sguardo contemporaneo di Luigi Ghirri sui monumenti, sull’arte, sul naturale ritorna con la mostra Luigi Ghirri, Giovanni Chiaramonte. Ultima bellezza una selezione di fotografie di Luigi Ghirri e Giovanni Chiaramonte conservate presso gli archivi del CSAC di Parma ed esposte nella Reggia di Colorno in occasione della decima edizione del festival ColornoPhotoLife.

Per la prima volta sarà esposta una significativa selezione delle stampe selezionate nel 1991 per Viaggio dentro un antico labirinto, quella che purtroppo sarà una delle ultime pubblicazioni seguite personalmente da Ghirri, mostrando l’estremo stato della ricerca del grande autore. Il volume era stato curato da Arturo Carlo Quintavalle, con cui il fotografo aveva un rapporto di collaborazione e stima che durava quasi vent’anni, e per il progetto di impaginazione Ghirri aveva fatto realizzare stampe delle esatte dimensioni di quelle da pubblicare: il menabò è costituito quindi da una sequenza di 150 immagini perfettamente eseguite, che Ghirri donò allo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma.

A queste, in occasione di questa mostra, sono affiancate alcune stampe degli anni Settanta, quelle esposte nella prima grande antologica Vera fotografia organizzata con lo CSAC nel 1979, tratte dal fondo di stampe conservato presso il centro, di fatto la più ampia raccolta di vintage prints del grande fotografo. Questo per evidenziare l’estrema coerenza di una ricerca che cambiò il volto della fotografia contemporanea, dalla prossimità agli artisti concettuali alla nuova fotografia del paesaggio.

La mostra si conclude con alcune delle fotografie che Giovanni Chiaramonte ha scattato all’indomani del sisma che sconvolse la bassa modenese nel 2012. L’urgenza di ritrovare un rapporto tra gli abitanti e un ambiente improvvisamente divenuto ostile e catastrofico spinge il fotografo nei territori della rivelazione, della speranza in una rinascita già tra i frammenti delle rovine. Un occasione per riflettere sul nostro paesaggio, sulla bellezza e il sublime e, allo stesso tempo, per tornare sui passi che Chiaramonte, altro grande attore di quella stagione, aveva percorso con l’amico Luigi Ghirri, scomparso vent’anni prima. Due episodi lontani qualche decennio quindi, ma su un percorso unitario.

Scritto da L.R.