La mostra Savage da Otto Zoo ha aperto qualche settimana fa con un afflusso di pubblico più selvaggio, popoloso e sessuato del solito. Nella città algida del greenwashing e delle pet week un’insolita energia erotica, legata alla produzione, al confine tra arte, editoria, moda underground, si affaccia se non proprio prorompente almeno dotata di una certa qual irriverenza.
La presenza di Walter Siti, forse l’unico scrittore italiano che abbia saputo raccontare senza affettazione e senza alcuna leggerezza le ossessioni erotiche dei nostri tempi, a Otto Zoo è il segno di una scossa pesante, di un distacco dalla patina giovanilista del déjà-vu pornotinderista, delle piccole perversioni obbligate dai nuovi stili di consumo. Vale sicuramente la pena di assistere a questo incontro. È una forma di resistenza contro l’ottimismo forzato della smart city, l’obnubilamento da grandi eventi e settimane dell’amore, la patina dolciastra della propaganda asessuata in cui siamo immersi fino al collo.
Scritto da Lucia Tozzi