Il giorno che ci siamo imbarcati su questa grande nave bianca è l’occasione per conoscere da vicino, e per la prima volta insieme in una mostra, l’ultima produzione di Martina Melilli, artista audio-visiva e regista italiana che negli ultimi anni ha focalizzato la sua attenzione sulle tematiche della memoria, dell’archivio personale, dell’identità individuale, sociale e nazionale. E della labilità di definizione di ciascuna di queste categorie. E, come spesso capita, lo ha fatto a partire dall’urgenza di indagare una peculiarità della sua storia familiare: il rapporto con lo sradicamento e lo spaesamento di parte della sua famiglia paterna, padre compreso, cresciuta e residente in Libia fino agli anni ’70 e costretta a rientrare forzatamente in Italia a seguito del colpo di stato di Gheddafi. Melilli rintraccia le rotte degli spostamenti della sua famiglia creando collegamenti costanti tra la vicenda personale e le vicende esterne, sconosciute, di altre umanità che hanno vissuto o stanno vivendo percorsi di vita simili. Con una forte eco alla contemporaneità delle nostre società.
Inaugurazione mostra: giovedì 31 ottobre, ore 20.30.
Scritto da L.R.