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ven 25.10 2019

Archivio Aperto: I had nowhere to go. Dedicated to Jonas Mekas

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Via Sant'Isaia 18, 40123 Bologna

Quando

venerdì 25 ottobre 2019
H 18:30

Quanto

free

I had nowhere to go – Dedicated to Jonas Mekas è un programma composito che indaga lo spazio creativo tra scrittura privata e pratica filmica, attingendo all’omonimo diario dell’artista come esperienza poetica centrale da cui molte delle sue immagini scaturiscono: le memorie della vita nei campi di lavoro nazista e nei “Displaced Person Camp” – campi profughi allestiti dagli Alleati alla fine della guerra – si uniscono a quelle dei primi anni newyorkesi, quando Mekas acquista la sua prima cinepresa Bolex 16mm e inizia a filmare mentre continua a lavorare in fabbrica per vivere: “se potevo filmare un minuto, filmavo un minuto. Se potevo filmare dieci secondi, filmavo dieci secondi. Giravo quel che potevo, per disperazione”.

PROGRAMMA
DisplacedLive media di Emidio Clementi (voce) e Massimo Pupillo (suono)
Reading dei diari. Il racconto del primo anno a New York, tra il 1949 e il 1950, i momenti difficili di spaesamento e la presa di coscienza di una contrapposizione tra il vecchio (l’Europa) e il nuovo (l’America).

Williamsburg, Brooklyn (2003, 16mm) di Jonas Mekas – Proiezione pellicola
Il film raccoglie sequenze di strada girate da Mekas nel 1950 a Brooklin, durante il suo primo anno a New York, e un ritorno sugli stessi luoghi nel 1972. «Sono immagini che ho girato nel 1950, il mio primo anno a New York, più precisamente a Brooklyn. Williamsburg era una parte piccola e sciatta di Brooklyn principalmente popolata, allora, da immigrati lituani e da chassidisti. Quella era la mia nuova casa. Una casa sciatta, ma sempre casa. Ed ero a conoscenza del fatto che Henry Miller aveva vissuto a Williamsburg, passavo davanti alla sua casa ogni giorno. Ero felice di essere lì. Ed ero libero! Ero libero e avevo appena comprato la mia cinepresa Bolex».
a seguire

Sound notebook of LithuaniaDJ set
A cura di Laura Agnusdei
Una selezione di musiche incentrata sull’intersezione tra folklore lituano e musica sperimentale. Il set includerà svariati artisti, partendo dalla stessa produzione musicale di Mekas e del suo amico e collaboratore Dalius Naujo per arrivare fino a uscite più recenti come l’ultimo lavoro del producer scozzese Joshua Sabin, che nel suo album “Sutarti” ricontestualizza la forma canzone della Sutartiné, antico canto lituano basato su canoni a due o più voci. Il dj set includerà inoltre materiali d’archivio tratti dal Lithuanian Theater and Music Archive e musiche di giovani artisti lituani contemporanei.

Jonas’ TreeInstallazione di Giuseppe De Mattia
Il racconto autobiografico di Mekas in una scultura ambientale e narrativa: attraverso i diari del filmmaker, la scultura affonda, come le radici di un albero di cui porta il titolo, negli anni più dolorosi da cui la poetica di Mekas è scaturita. Dai rami pendono nostalgia, solitudine, povertà, ma anche le gemme di una nuova vita, nuove immagini da costruire. Nel blu che ricorda il colore della tuta operaia a lungo indossata da Mekas, gli oggetti che hanno tracciato il suo cammino si stagliano come una costellazione della memoria.

A Silent MovieInstallazione video di RITARDO
Reinterpretazione degli stati d’animo di solitudine, straniamento e displacement. I pensieri e le parole di Mekas guidano, in un respiro che esce dallo spazio e dal tempo storico, l’osservazione di piccoli, rassicuranti, gesti del nostro presente. Sono i gesti che permettono di trovare nuove radici nel dolore della separazione: da una terra, da un affetto, da una vita che non c’è più. Verso nuove immagini, nuove narrazioni, nuovi ricordi.

First Reel – Installazione video
La prima bobina di Lost Lost Lost di Mekas, il canto di un emigrato approdato nel Nuovo Mondo.

Scritto da L.R.