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dom 08.12 2019

Buio Omega Fest

Dove

Boombox
Via della Pila 97, 30175 Marghera

Quando

domenica 08 dicembre 2019
H 18:30

Quanto

free

Le cose sono due: o sapete bene come arrivarci, in macchina o a piedi dalla fermata bus/tram/treno più vicina, oppure vi perdete un po’ per Marghera porconando dietro a google maps, con la batteria al 5%, che poi non potete più fare le storie instagram durante i concerti. Cavoli vostri. Comunque sia Ghiaccio 9 continua le sue incursioni nella steppa della terraferma e stavolta tra le palle di fieno che rotolano nella città deserta troviamo quattro nuovi cowboy. Due cowboys e due cowgirls, per la verità. Solo chi si è trovato a bighellonare per Marghera una domenica pomeriggio, in autunno, può capire di cosa stiamo parlando. E allora nove cubetti di ghiaccio e quattro concerti di quaranta minuti ciascuno. La scatola fa boom!

Be My Delay (Bologna, in foto)
La voce di Marcella Riccardi nella bio viene paragonata a quelle di Vashti Bunyan, Joni Mitchell e Karen Dalton. Esagerano? Ovvio, però tra gli accordi liquidi di chitarra, le tessiture semplici, le venature blues che a tratti ricordano gli Spain, o i Karate, spicca comunque una personalità artistica ben definita, una voce calda, controllata, robusta, un alt-country che fa incontrare le atmosfere da west coast anni ’60 in stile CSNY con l’indie rarefatto alla Courtney Barnett  e un tocco di psichedelia.

 

Tab_ularasa (Arezzo)
Luca Tanzini aka Tab_ularasa non ci dà quello che siamo abituati a sentire. Anche questo è scritto nella sua bio, e hanno ragione.

«Nascondi la tua faccia dentro una borraccia, cammino a zigozago con la bacchetta in mano». Iconoclasta, dadaista, minimalista, filastrocche. Videomaker, artista visuale, fotografo, contadino esporrà anche i suoi collage e cartoline “Agenzia di Viaggi Interplanetaria”.

 

Plainn (Venezia)
È il progetto solista di Paolo Brusò, che dopo il post rock di Margareth esplora dimensioni più intimiste e folk. Prevalentemente chitarra e voce, approccio soft e meditativo, a volte notturno. Sappiamo che arriverà a piedi.

Lil Alice (Vicenza)
Giovanissima suonava punk e rock’n’roll. Oggi Alice canta il blues di un Veneto che sotto al cemento delle autostrade cela il mito delle anguane.

 

Scritto da Fulvio J. Solinas