Il duo artistico milanese espone ad Adiacenze la trasposizione di un sogno, il sogno di un androide. Giorgio Brina e Simone Novara (bn+), rendono un po’ più umano l’androide permettendogli di sognare e aprirsi al pubblico rendendolo partecipe del momento e facendolo curiosare nel proprio pensiero più profondo. “Uncanny Valley” è un’ipotesi presentata negli anni Settanta che studia l’empatia provata dall’uomo verso robot, automi antropomorfi e altri oggetti o esseri viventi o morti e come questo sentimento cambia con l’aumentare della loro somiglianza e vicinanza alle fattezze umane.
Opere rappresentanti oggetti comuni resi al limite dell’indecifrabile diventano tutt’uno con lo spazio espositivo; ambientazioni oniriche site specific impregnate di rimandi letterari, cinematografici e artistici, si uniranno per tentare di dare risposte a quesiti che non riguardano solo l’androide ma anche riguardanti l’uomo e la sua visione e partecipazione alle esposizioni artistiche.
Inaugurazione venerdì 24 gennaio 2020 ore 19.30.
Scritto da L.R.