– AAA Cercasi…
– Cosa?
– Tutto quello che penso di volere è ciò che non so ancora di desiderare.
(Conversazione ideale avvenuta nell’iperuranio tra l’Idea di Artista e quella di Acquirente)
Chiudete gli occhi e immaginate di poter sfruttare il vostro C1 d’inglese, dare via parte della vostra collezione di libri e vecchie fotografie di famiglia, o più “semplicemente” essere in grado di assicurare 8 ore di sonno continuative, in cambio di un’opera. Ora riaprite gli occhi e non prendete impegni per questo primo weekend d’autunno perché Whatever it takes arriva in città con i suoi 57 artisti e tutto questo sarà possibile!
Parteciperete ad un happening della durata di 3 giorni, dove la moneta non sarà ammessa ed il baratto rappresenterà l’unica forma di scambio accettata.
Cosa aspettate a prenotarvi? (È ancora l’Idea di Artista che parla)
Whatever it takes è un progetto espositivo ideato e curato durante la 27ima edizione della School for Curatorial Studies, nato prima dell’evento storico che a marzo di quest’anno ha sconvolto le nostre quotidianità. Il progetto ha origine e si sviluppa da una prima riflessione critica sulle dinamiche del mercato odierno (ormai da definirsi pre-covid) dell’arte e in particolare su come sempre più spesso il lavoro artistico venga mercificato e considerato unicamente per il suo valore
monetario. La ricerca si è poi concentrata sulle teorie economiche di Carl Menger, Ludwig von Mises, Friedrich August von Hayek, John Maynard Keynes, Wray Randall, dando peculiare rilevanza agli scritti di Mauss, in particolare al Saggio sul dono, dove vengono presi in esame i 3 fondamenti del dono: “dare, ricevere, ricambiare”
Si è così scelto di escludere l’utilizzo di qualsiasi valuta esistente in favore di un “ritorno” al baratto, dando la possibilità agli artisti coinvolti di cercare e
d attribuire nuovi valori alle proprie opere, emancipandole dal mero scambio monetario. ll progetto Whatever it takes vuole infatti porre in dialettica concetti come individualismo e collettività, creando momenti di inclusione e scambio, sia di opere che di idee. L’obiettivo è quello di tessere una rete di sinergie che possa protrarsi nel tempo e non limitarsi al solo momento della compravendita, superando il solo soddisfacimento delle reciproche necessità alla ricerca di relazioni durature e qualitative.
E voi, ancora non vi siete prenotati? (anche L’Idea di Acquirente incalza).
Whatever it takes avrà luogo nelle giornate del 25-26-27 settembre 2020, alla A plus A Gallery. I 57 artisti partecipanti sono: Apparatus 22, Giorgio Andreotta Calò, Paola Angelini, Simon Asencio, Luisa Badino, Barbara Baroncini, Francesco Battistello, Giacomo Bianco, Bianco Valente, Jaspal Birdi, Alvise Bittente, Giovanna Bonenti, Irina Bujor, Simone Carraro, Nina Ćeranić, Giorgia Agnese Cereda, Giuseppe De Mattia, Fabio De Meo, Barbara De Vivi, Elena Della Corna, Rémi Deymier, Giuseppe Di Liberto, Fabrizio Di Nardo, Jingge Dong, Chiara Enzo, Alice Faloretti, Silvia Faresin, Megan Elizabeth Freeman, Enej Gala, Silvia Giordani, Manuela Kokanović, Bogdan Koshevoy, Matilde Lucini, Rachele Maistrello, Silvia Mariotti, Anna Marzuttini, Margherita Mezzetti, Ryts Monet, Giacomo Montanelli, Pawel und Pavel, Jared Munn, Martina Mura, Anastasiya Parvanova, Maria Pilotto, Francesco Pozzato, Barbara Prenka, Giulia Querin, Giovanna Repetto, Maria Teresa Sartori, Davide Sgambaro, Mattia Sinigaglia, Maddalena Tesser, Flavia Tritto, Francesca Vacca, Mattia Varini, Lucia Veronesi, Matteo Vettorello, Francesco Zanatta.
Scritto da Alessandra Abbate