Fu in un Consiglio della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna che, nei primi mesi del 1970, il Prof. Benedetto Marzullo, ordinario di Letteratura greca e membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, illustrò il piano didattico del nuovo Corso di Laurea DAMS. Decisiva e vincente, pur fra molte polemiche e resistenze, fu l’idea di affidare gli insegnamenti ad un corpo docente che, accanto a figure provenienti dall’ambito accademico, coinvolgesse protagonisti del mondo delle arti e delle industrie culturali, in grado di riportare nella didattica la propria esperienza di lavoro e di ricerca. Personalità straordinarie che seppero imporre al primo DAMS un carattere di vivace sperimentazione, stabilendo un’inedita osmosi tra l’istituzione universitaria e i movimenti di avanguardia che stavano caratterizzando quegli anni così particolari.
Ma accanto ai docenti occorre assolutamente ricordare intere generazioni di studenti, impetuosa espressione di nuove forme di creatività, gioiosamente “anomali”, ma pure animati da forti ed originali curiosità intellettuali, straordinariamente appassionati, coinvolti e coinvolgenti, i quali, fin dai primi anni, e poi nel tempo, hanno contribuito in maniera determinante a segnare l’identità e i meriti del DAMS.
Questa mostra, sostenuta da Intesa Sam Paolo, intende ricordare i principali passaggi storici del Corso di Laurea, ma anche suggerire, già a partire dalla particolarità del progetto espositivo, come il DAMS continui ad essere, anche oggi, un luogo di innovazione didattica, di ricerca e di sperimentazione estetica.
Documenti, disegni, fotografie, video raccontano, pur se in maniera sintetica, i capitoli di una storia unica, tanto nei riflessi interni al mondo universitario quanto nel rapporto, a volte conflittuale, ma sempre vivo e intenso, con la città: dagli esordi, a inizio decennio, fino agli eventi del ’77, dal drammatico intreccio dei cosiddetti “delitti del DAMS” ai collettivi degli anni Ottanta, dalla Pantera degli anni ’90 fino ai cambiamenti intervenuti dopo il Duemila.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione che, oltre a riproporre i materiali esposti assieme ad ulteriori documenti, raccoglie le testimonianze di alcuni docenti storici che aiutano a ricostruire il clima di anni cronologicamente ormai lontani, ma ancora vivissimi quanto a eredità culturale. Infine, proprio per sottolineare come la storia del DAMS continui proiettandosi nel futuro, sia la mostra che il volume raccolgono alcuni brevi messaggi delle matricole 2020/21, i damsiani di oggi, eredi di un emozionante passato orgogliosamente consegnato alla storia dell’Università italiana, ma soprattutto interpreti e protagonisti di una nuova avventura ancora tutta da scrivere.
Orari di apertura ART CITY Bologna:
Venerdì 7 maggio h 11-13.30 / 14.30-18.30
Sabato 8 e domenica 9 maggio su prenotazione obbligatoria effettuata entro il giorno precedente la visita h 11-18.30
Orari di apertura ordinari:
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì h 11-13.30 / 14.30-18.30
sabato, domenica e festivi su prenotazione obbligatoria effettuata entro il giorno precedente la visita h 11-18.30
Scritto da L.R.